Linguaglossa si forma probabilmente durante il periodo della dominazione normanna e resta per lungo tempo un piccolo borgo di casupole e pagliai. Nel XIII secolo comincia a riscontrarsi il nome di Linguagrossa in documenti, dunque il paese ha già una sua identificazione precisa. Nel censimento del 1535, ordinato da Carlo V, risultano presenti 2706 abitanti e il nucleo risulta formato da 574 abitazioni. L'attuale conformazione dell'impianto urbano non sembra però derivare da questo primo insediamento: il centro di Linguaglossa risulta infatti costruito prevalentemente sulle lave dell'eruzione del 1566.

Nel XVII secolo, precisamente nel 1634, Linguaglossa ottiene, attraverso un notevole sacrificio economico, la riduzione a Regio demanio e diventa Città Libera. Per effetto di ciò inizia ad avere una forza centripeta nei confronti dei centri vicini raggiungendo, nel 1651, i 4107 abitanti. È in questo secolo che si costruiscono o rinnovano la maggior parte degli edifici religiosi, segno questo di un arricchimento della vita sociale ed economica del paese. Ma nello stesso secolo una carestia porterà morte ed emigrazione: la popolazione censita, nel 1714, scende a 2257 abitanti. Per tutto il Settecento e il primo decennio dell'Ottocento Linguaglossa mantiene una media di 2500 abitanti.

A seguito della riforma amministrativa, nel 1818, il paese assume il ruolo di capoluogo del circondario nel quale sono compresi, tra l'altro, i centri di Castiglione, Piedimonte, Fiumefreddo e Calatabiano. Nel 1830 l'abitato si allarga verso sud con una nuova contrada: le Case Nuove. Il terremoto del 1833 (Linguaglossa aveva intanto superato i 3700 abitanti) non provoca vittime ma considerevoli danni alle strutture edilizie. E paese però sembra reagire bene tant'è che si dota di un teatro, inaugurato nel 1836. Nel frattempo la popolazione cresce velocemente fino a raggiungere, nel '61, 8076 abitanti. Verso il 1860 si forma l'impianto del quartiere Sciotto e si amplia la zona Coletta. Anche il terremoto del 1874 causa notevoli danni al patrimonio edilizio distruggendo, tra l'altro, il teatro che però fu prontamente ricostruito e riaperto nel 1866. Il trend della popolazione, che conferma l'andamento positivo dell'economia di quest'area, continua a segnare la crescita della popolazione e a registrare, nel 1881, il superamento dei 10.000 abitanti. Nel 1878 si apre il tratto di strada (via Garibaldi), che va da circa 130 metri dopo la Matrice fino a piazza Calvario, per permettere di evitare l'ansa che in quella zona fa la Regia trazzera; l'anno dopo iniziano i lavori per il Cimitero, completato nel 1882 e nel 1895 entra in funzione la ferrovia Circumetnea che collega Linguaglossa con Catania passando per i centri del versante nord etneo e, soprattutto, con il porto di Riposto da dove poter spedire vini ed altri prodotti agricoli. E XIX secolo si chiude con la realizzazione, nel 1899, di via Umberto I, rettilineo di collegamento del centro con la stazione, in buona parte realizzato attraverso la sventramento del nucleo più centrale e, per la verità, anche più fatiscente. questa strada rappresenta anche la premessa al collegamento diretto con la pineta che si concluderà solo negli anni Cinquanta del nostro secolo.

Linguaglossa si affaccia al XX secolo toccando il vertice massimo della sua popolazione (13.121 abitanti al censimento del 1901) e con alcune realizzazioni di notevole portata quali la sistemazione, attraverso sventramento, della strada principale del paese: dal 1902 al 1904 la attuale via Roma viene allargata fino alla chiesa Madre portando la sua sezione da m. 3,80 a m. 12,00; nel 1913 viene realizzato il nuovo municipio sul sito dell'ex convento dei Paolotti, accanto alla chiesa di San Francesco di Paola. Attraverso la sovrapposizione, sul vecchio tessuto, del nuovo sistema formato dalle due arterie (la spezzata di via Roma e l'appena precedente rettifilo di via Umberto I) Linguaglossa acquisisce un'immagine urbana più conforme alla visione di città dell'epoca e certamente un migliore assetto funzionale. Mai primi decenni del nuovo secolo portano anche l'emigrazione transoceanica: i censimenti registrano infatti, nel 1921, 9421 abitanti e nel 1931, 8371 abitanti. L'eruzione del '23 aveva intanto distrutto parte della borgata Catena. Nell'immediato secondo dopoguerra si porta a compimento l’operazione, che oggi chiameremmo di rinnovo urbano, attraverso il completamento della strada Mareneve, che consente di raggiungere agevolmente la pineta e l'allargamento dell'ultimo tratto della via Roma dalla Matrice all'altezza di largo Sant’Egidio. Intanto la popolazione continua a decrescere: nel '51 vengono censiti 6524 abitanti, 5903 nel '61 e 5239 nel'71.

            Le ultime modificazioni all'assetto urbano sono dovute alle previsioni del Piano regolatore del 1982 che possono sintetizzarsi nella saturazione delle aree libere tra il centro e la linea ferrata e nell'aver messo le premesse per l'edificazione lungo il primo rettifilo della strada Mareneve. Queste previsioni si sono tradotte nella creazione di una potenzialità residenziale paria 9700 vani. Un ultimo fatto di notevole importanza per il futuro di Linguaglossa può derivare dalla attuazione completa della legge regionale sui "Parchi e riserve di Sicilia" che ha incluso buona parte del suo territorio entro il Parco dell’Etna e che potrà dare una razionalizzazione ed anche un notevole impulso alle attività turistiche legate al vulcano.

 

Crescita Urbana

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