STRADARIO STORICO

DELLA

CITTĄ DI LINGUAGLOSSA

“Le strade … hanno un nome”

 

            La riforma della toponomastica linguaglossese risponde nei suoi principi ad uno spirito e a un indirizzo di sana e moderna cultura. “Essa servirà non soltanto a riordinare quello che è disordinato ma soprattutto servirà a dare un nome alle strade che lo aspettano”. Così Carlo Levi introduceva il pregevole lavoro del Prof. Santo Calì, Le strade aspettano un nome del 1959, era quel lavoro la prima vera e propria proposta di riforma della toponomastica linguaglossese.

            Sono trascorsi più di sessanta anni da quando il Commisario Prefettizio Prof. Gaetano Barbagallo deliberò la prima riforma della toponomastica del centro abitato, era il 10 settembre 1931. “La toponomastica urbana lascia molto a desiderare per le innumerevoli discontinuità, urge da tempo un riordinamento integrale per la precisa denominazione di tutte la vie e piazze e degli innumerevoli vicoli e segue numerazione d’impossibile individuazione, ed è oggi impossibile tollerare ulteriormente uno stato di cose assolutamente inconcepibile con le odierne esigenze amministrative e statistiche”. Con questa premessa il Podestà Giuseppe Emmi nel luglio del 1938 tentava ancora un ordinamento toponomastico. Qualche cosa è stata fatta in questi ultimi sessanta anni, ma ben poco rispetto alle centinaia di vie e vicoli che ancora oggi aspettano un nome.

            La sistemazione attuale ha interessato soprattutto le nuove aree di circolazione e le vecchie che ancora non avevano un nome, con la conseguente eliminazione delle varie Via I°, II°, Vico I°, II° etc. che dal 1842 hanno dato un risultato così infelice. Nelle Istruzioni per l’ordinamento ecografico dettate dall’Istituto Centrale di Statistica si legge: In ogni centro abitato ogni spazio del suolo pubblico o aperto al pubblico, di qualsiasi forma e misura, destinato alla viabilità, costituisce una separata area di circolazione, la quale deve essere distinta da una propria denominazione.  

Con la delibera di Giunta Comunale, N°59 del 15/02/1996 veniva approvato il nuovo Piano Toponomastico redatto da chi scrive, allora Assesore alla Toponomastica. Detto piano inviato al Co.Re.Co., alla Società di Storia Patria di Catania ed alla Prefettura diventava esecutivo il 19.3.96. In data 6.6.1996 prot.241/96 la Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale comunicava che: “In riferimento alla prefettizia 324 Settore 1° BIS del 27.03.1996 si comunica che il Consiglio Direttivo di questa Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, nella seduta del 3.06.1996 ha espresso parere favorevole.” La Prefettura sentito il parere della Società di Storia Patria ai sensi dell’art. Legge 23.06.1927, n.1188 autorizzava il Comune di Linguaglossa a riformare la toponomastica cittadina (Catania 24.06.1996 prot. n. 545/1. 25.18/Sett.1°bis).

Per l’assegnazione dei nomi da dare alle varie Segue Numerazione oppure ai diversi Vico I°, II°, III°, etc..., un fondamentale aiuto ci è venuto dal libro del Prof. Santo Calì “Le strade aspettano un nome” integrando lo stesso con alcune proposte fatte dal Prof. Girolamo Barletta nel suo lavoro “Il nome delle strade”, autori che hanno tentato di dare un ordinamento toponomastico alla città; e dove questi autori non hanno fatto proposte, il nome è stato assegnato seguendo lo stesso criterio.

            La via principale del paese che va dal ponte sul fiume Sciambro al confine con il territorio del Comune di Castiglione di Sicilia si sono mantenuti i toponimi esistenti; lo stesso per tutte le vie che avevano già un nome tranne quelle che si venivano a scontrarsi con differenti contesti, o andavano ad insinuarsi in quartieri con onomastica ben diversa. Altre vie sono state ridotte rispetto alla loro effettiva estensione, perchè le stesse andvanno ad intersecare una via principale (via Viola, via Vignazza), o perchè un tratto delle stesse ricadeva in una zona dove la toponomastica era ben diversa (via Gorizia, via Piave), oppure sostituite perchè avrebbero generato delle confusioni per la loro identificazione (via Sant’Antonio - via Sant’Antonino, via Arena Bellini - via Vincenzo Bellini). Per completare questa breve introduzione si è voluto restituire l’antico toponimo alla Piazza IV Novembre conosciuta in paese con il nome di Piano dello Sciotto.

            Per completare in modo uniforme il piano toponomastico, si è pensato di assegnare pure un nome alle vie che sono state progettate ed inserite nel nuovo PRG, così che, quando tali vie verranno realizzate avranno già un nome, per evitare che si ripeta tutto il caos avuto fino ad ora nella nostra toponomastica.  

            Il totale dei toponimi è di 323, che sono così ripartiti:

124 toponimi esistenti, compresi i vari Via I°, II°, III°, Vico I°, II°, III°, e Segue numerazione. In realtà le vie che hanno un toponimo definito assommano a 83. 199 nuovi toponimi di cui 24 sono quelli dati alle nuove vie inserite in progetto nel nuovo PRG, nella Zona Artgianale e nelle nuove zone di recente lottizzazione. Quindi ben 175 vie e vicoli a Linguaglossa mancano di toponimo. Inoltre alle 199 vie con toponimo ex novo si devono aggiungere altre 41 vie che corrispondono alle sub vie che prendevano il nome dalle vie principali da dove si iniziavano. Il totale dei nuovi toponimi è di 240.

            Certamente con la variazione di denominazione, anche se in realtà non si tratta di questo, si determinano gravi e vaste conseguenze negative, in un primo momento, sia ai cittadini come ai diversi servizi pubblici, in seguito i benefici saranno molto evidenti. Infatti con la variazione di denominazione di una strada viene insito l’obbligo ai cittadini di provvedere, con molteplici disagi, all’aggiornamento dei vari documenti in loro possesso (carte di identità, passaporti, libretti di circolazione, porto d’armi, libretti di pensione e patenti di guida art. 80 codice della strada), e i vari Uffici Pubblici con l’aggiornamento dello schedario del servizio anagrafico, dei fogli di famiglia, dello stradario e del piano topografico ed ecografico, con l’aggiornamento nel settore postale delle strutture grafiche, nel settore del catasto ed in quello del registro immobiliare ed ancora nel settore elettrico e telefonico.

            Da quanto precede emerge chiaramente che la riforma della toponomastica è frutto di una attenta ed approfondita riflessione relativamente alle pregiudizievoli conseguenze che non mancheranno di determinarsi nel buon andamento dei pubblici servizi e nella sfera di attività, anche private, dei cittadini; ma Linguaglossa, e soprattutto le sue strade, non potevano più aspettare un nome.

A questo punto mi corre l’obbligo di ringraziare con grande affetto quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto: la direttrice della Biblioteca Comunale A. Gullo dott. Rosa Silvana Calì, il sig. Rino Aitala, e la dott. Rosa Barbagallo per la parte legale.


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Linguagrossa - La Toponomastica di Linguaglossa
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